Troppo scroll rende ciechi

Intelligenza Artificiale, qualcosa che ormai diventata “cosa privata”, assente, negata ma allo stesso tempo irrinunciabile e diffusa come la masturbazione ma, ormai già priva del suo scopo più nobile.

Ti illude di piacere.
Ti ammazza la fame.
E senza fame, non scopi.
Non crei.
Non vivi e non semini vita.

Credo che gli uomini più vecchi e assetati di conoscenza come me, abbiano provato già da tempo l’effetto “confort zone” del navigatore satellitare.
Da ragazzi giravamo con una cartografia in testa lucida e precisa.
Una memoria interiore e visuale che ti permetteva di non smarrirti mai, di essere sempre reattivo all’”intorno” e fantasioso nei tuoi percorsi.
Oggi, navigatore in tasca, quella mappa è ormai scomparsa, ma anche il percorso sinaptico è stato cancellato.
Nei più giovani poi non è mai esistito.

Ma oltre a questa ci sono molte altre proprietà che perdiamo alla velocità della deforestazione planetaria: contributi silenziosi che l’uomo ha sempre posseduto come la calligrafia.
Ogni lettera scritta a mano è un simbolo incarnato: si compie un gesto che dà forma a un pensiero.
Questo esercizio raffina l’intelligenza simbolica, una caratteristica che è alla base della matematica, della musica, dell’arte e della filosofia.
È dimostrato che la calligrafia calma il sistema nervoso.
Richiede concentrazione e presenza mentale costante, è una forma di meditazione.
Aiuta a sviluppare la pazienza, l’autodisciplina e la capacità di ascolto interiore.
E non vi sembra in via di estinzione questo tesoro capace di contrapporsi all’odio e alla superbia dilagante?

Potrei scrivere un libro solo creando un elenco di ciò che in 70 anni ho visto estinguersi.
Abbiamo disimparato a sentire le stagioni, il tempo atmosferico, il ritmo interno del corpo.
Non attraversiamo più il nostro tempo, siamo solo prede rincorse dai giorni, in dieci anni ne viviamo uno.
La pioggia è diventata allarme, il vento emergenza…e Dio che fine ha fatto?
Il mistero, l’invisibile, il proibito, il piacere… voi li vedete ancora in mezzo allo sballo dello scroll?
In mezzo agli effetti speciali, o alle ridicole provocazioni di quello che l’arte (un tempo immaginifico ponte tra i mondi) è diventata: pura finanza e spesso imbarazzante vetrina dell’eccentrico.

Questo è ciò che è accaduto fin qui, ma il bello deve ancora venire perché l’AI entrerà vigorosa a disboscare ancora altre sinapsi.
Io assisto così, sbigottito e contrariato a un uso indiscriminato e folle di questo magnifico strumento.
Ognuno con la sua singolare “intelligenza” …astuzia che non si condivide (nemmeno con i colleghi!!!) propone piani super elaborati
IMpeccabili
INattaccabili
INfallibili
IMbellettati!
IMpossibili da leggere!
Puoi solo riversarli sull’AI, farti sciogliere l’argomento.

Nel frattempo senti che quel poco che aveva da dire chi te lo propone si è dissolto nel suo cervello.
Ti accorgi così che poni domande a qualcuno che sta di fronte a te con uno sguardo vuoto e assente e ti fissa immobile con le labbra che non si toccano…
Ma questo, io credo, sia solo l’inizio.
Se la scienza avanzerà senza educare all’uso consapevole dell’AI, nei paesi liberi e civili resteremo in pochissimo tempo solo dei corpi vuoti al servizio di chi?
Non stiamo entrando nel futuro: ci stiamo lentamente cancellando dal presente.
Dio mio! Non sembra impossibile, ma anche la musica potrà ancora peggiorare!

Chi penserà, quando smetteremo tutti di farlo?

(Maurizio Marcato)

Fotografia: ©Maurizio Marcato