Slow Communication: una scelta rivoluzionaria

PARTE 1

La comunicazione moderna è sinonimo di velocità estrema: rispondere rapidamente, essere sempre connessi, produrre contenuti in tempo reale. In un mondo dove siamo costantemente bombardati dagli imput dei motori di ricerca e campagne di advertising che invadono ogni spazio digitale, questa corsa frenetica da un lato promette di semplificare la vita e accorciare le distanze, ma spesso finisce per isolarci e renderci insoddisfatti. La “tirannia dell’iper-velocità” rischia di privarci dei momenti di riflessione necessari per coltivare un pensiero critico e una vita autentica.

Questo fenomeno è stato recentemente riconosciuto anche dall’Oxford University Press, che ha scelto “brain rot” come Parola dell’Anno 2024. Il termine tradotto in “cervello marcio” descrive il deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona, attribuito al consumo eccessivo di contenuti online banali o poco stimolanti. L’uso di “brain rot” nei canali online è aumentato del 230% tra il 2023 e il 2024, riflettendo una crescente consapevolezza dei pericoli associati all’eccessiva immersione nel mondo digitale.

In questo contesto, è fondamentale riconoscere l’importanza di rallentare e dedicare tempo alla riflessione, per evitare che la nostra mente venga sopraffatta da contenuti superficiali e di scarsa qualità. Solo così possiamo preservare la nostra capacità di pensiero critico e vivere in modo autentico.

La lentezza come provocazione e scelta consapevole

In questo mondo iperconnesso la Slow Communication emerge come un approccio “etico” e rivoluzionario. Non si tratta di comunicare meno, ma di comunicare meglio: scegliere con cura ciò che diciamo, come lo diciamo e quando lo diciamo. In altre parole, semplificare per rendere ogni messaggio significativo.

Come affermava Antoine de Saint-Exupéry: “La perfezione si ottiene non quando non c’è più niente da aggiungere, ma quando non c’è più niente da togliere.” Teniamo questa frase come manifesto ideale della Slow Communication. Rimuovere il superfluo per concentrarci sull’essenza di ciò che vogliamo trasmettere.

Una comunicazione sostenibile

Adottare la Slow Communication è anche un atto di sostenibilità emotiva e di semplificazione operativa. Scegliendo di comunicare con calma e chiarezza, evitiamo il sovraccarico, torniamo all’essenza, creiamo emozioni e connessioni più reali e profonde. Steve Jobs, un maestro di semplicità, sosteneva: “Semplice può essere più difficile di complesso. Devi lavorare duramente per rendere il tuo pensiero chiaro. Ma alla fine, ne vale la pena, perché una volta raggiunto quel punto, puoi muovere le montagne.”

Inizia oggi a praticare la Slow Communication: pensa, ottimizza, riduci e come ci insegna la saggezza zen, “parla solo se ciò che stai per dire è più bello del silenzio”.

FOTO COPERTINA: I want you ©Maurizio Marcato